Dal balcone di Bova, posto in posizione panoramica a 850 metri d´altitudine, è possibile abbracciare con lo sguardo tutto l´arco costiero.
Il borgo è uno dei centri più importanti dell´isola grecanica della provincia di Reggio Calabria e vanta una lunga storia di cui rimangono molte tracce nell´abitato.
Antichissima sede vescovile, ha una Cattedrale la cui costruzione originaria risale ai primi secoli d.C.; certamente esisteva già nel V, come documenta la sottoscrizione di Lorenzo Vescovo di Bova. Dedicata alla Madonna della Presentazione o "Isodìa", e frutto di successive ricostruzioni e ristrutturazioni, ha un interno a tre navate di tipo basilicale.
Le opere più notevoli sono la Cappella del Sacramento, realizzata da maestranze siciliane specializzate nella lavorazione dei marmi policromi intarsiati, e la statua della Madonna "Isodìa" col Bambino, attribuita a Rinaldo Bonanno (1584), posta su uno scanno di marmo che riproduce lo stemma civico di Bova. Gli scavi hanno riportato alla luce numerose tombe e l´antica chiesa normanna.
Il Castello Normanno (sec. X-XI), ridotto a rudere, sorge in cima a uno sperone roccioso. La Torre Normanna (sec. XI) era posta a guardia di una delle quattro porte che permettevano l´accesso alla città.
La chiesa di San Leo (sec. XVII) ha una sola navata con cappelle laterali, preziosi stucchi ottocenteschi alle pareti e un sontuoso altare maggiore di stile barocco, nella cui nicchia policroma è collocata una statua di San Leo di marmo bianco, opera di Pietro Bernini (1582). Il santo tiene con la mano sinistra un´accetta rotta e poggia su uno scannello ottagonale marmoreo su cui è riportato - anche qui - lo stemma col bove. Altri splendori barocchi nella Cappella delle Reliquie (1722).
La Chiesa del Carmine (sec. XVII) è una graziosa cappella gentilizia appartenuta alla famiglia Mesiani. Il prospetto principale in stile tardorinascimentale è definito da alte lesene che sorreggono un cornicione con timpani triangolari. Il portale in pietra realizzato da maestranze locali posto in asse alla facciata è sormontato dallo stemma di marmo della famiglia Mesiani. All´interno si trova un pregevole altare marmoreo.
La Chiesa dell´Immacolata (sec. XVIII) presenta sulla facciata un portale in pietra con intagli, in stile tardobarocco, opera di scalpellini locali. Sopra l´architrave è posta una finestra ad arco ribassato con lo stemma della famiglia Marzano al centro.
Il prospetto principale della Chiesa dello Spirito Santo (sec. XVII) ha forme semplici e austere, e contiene un portale dalle strutture architettoniche tardorinascimentali, intagliato in pietra da scalpellini locali. La chiesa ha subito gravi danni per i terremoti del 1783, 1908 e del 1928 e ora giace in stato d´abbandono. Pure danneggiata dai terremoti, ma restaurata e riaperta al culto è la Chiesa di San Rocco ( sec. XVI), dove si celebra secondo il rito greco-bizantino.
Tra i vicoli sono molti i palazzi gentilizi che testimoniano l´importanza di questo paese. In genere sono costruiti in pietra e mattoni e arricchiti all´esterno da decorazioni di lesene, cornici e mensole e da splendidi portali d´ingresso.
Da vedere il Palazzo Mesiani-Mazzacuva, sorto alla fine del XVIII sec. nei pressi delle antiche strutture difensive della città e destinato dal Comune a diventare un centro culturale sulla Magna Grecia; il Palazzo Nesci Sant´Agata (sec. XVIII) che sorge nella piazza principale ed è di proprietà privata; e infine il Palazzo Tuscano (sec. XIX) nella parte alta del centro abitato, che ospiterà il Centro Visite del Parco Nazionale d´Aspromonte.